Oggi condividiamo con te una “nuova” moda in ambito di cura della pelle (citata ultimamente nell’articolo al seguente link).
Abbiamo messo “nuova” tra virgolette perché se segui la nostra fondatrice Giulia da tempo forse avrai già sentito parlare di questa pratica.
Giulia aveva iniziato a raccontare di questi prodotti circa quattro anni fa, poi per un certo periodo di tempo questo tipo di creme sono un pochino scomparse dai radar per tornare a far parlare di sé nel 2025.
Oggi parliamo delle boba cream!
Boba è un alto nome con cui viene chiamato il bubble tea; qualora non l’avessi mai provato il bubble tea è una bevanda analcolica che nasce a Taiwan da cui si è diffusa prima in tutta l’Asia e negli ultimi anni anche in occidente.
Il bubble tea ha così tante varianti che è quasi impossibile descriverlo: può essere caldo o freddo (la versione originale apparentemente era calda ma oggi è molta più nota la versione fredda) e sia la parte liquida che le sfere possono essere praticamente di qualsiasi gusto.
La particolarità del bubble tea è proprio questa: la bevanda è composta da due “parti” - una parte è la base liquida (il tè vero e proprio) e la seconda parte sono delle sfere che vengono immerse nel tè.
Esistono infinite varianti tra cui scegliere per il gusto del tè ed il gusto delle sfere in esso contenute, il concetto che rende questa bevanda interessante è che contiene più sapori - quello del tè e quello delle sfere.
Infatti il sapore della base liquida viene influenzato dalle sfere che contiene, da che tipo di sfere si scelgono, se queste contengono o meno sciroppo di frutta, se queste vengono fatte scoppiare o meno…
L’idea di base è che questi bubble tea possano essere ampiamente personalizzati, ed è proprio questo il concetto su cui vogliamo aprire una riflessione con questo articolo.
Ma arriviamo prima alla skincare; l’idea è che le boba cream siano delle creme che appaiono esteticamente molto simili al bubble tea: sostanzialmente quindi che siano composte da una parte più liquida e da alcune sfere che una volta aperte liberano altri principi attivi benefici per il viso.
Per ora non è facile reperire questi prodotti in Italia ma se la nostra fondatrice Giulia dovesse trovare delle boba cream interessanti e performanti sicuramente provvederà a condividerle sul suo profilo Instagram.
In questa sede però ci interessa aprire una piccola riflessione sul concetto di personalizzazione.
Infatti l’idea dietro a prodotti di questo tipo è che ogni persona, conoscendo la sua pelle possa decidere quanta “parte liquida” e quante palline utilizzare per il proprio tipo di pelle (o almeno questa è la descrizione che ne viene fatta nell’articolo condiviso), la crema dovrebbe essere quindi personalizzabile al massimo.
La domanda inevitabile è: questo livello di personalizzazione è un bene per l’utente finale?
A nostro parere la risposta è che ci vuole sempre equilibrio come in tutti i campi della vita.
Questo perché un alto livello di personalizzazione richiede un’approfondita conoscenza della propria pelle.
Con questo blog cerchiamo di fare quanta più divulgazione possibile e spingiamo sempre le persone a scoprire la propria pelle, a conoscerla e comprenderne le esigenze.
Ma allo stesso tempo ci rendiamo conto che la vita è complessa, le persone hanno molte incombenze, scadenze e non tutte si occupano di pelle per lavoro.
Per questo motivo crediamo che sia molto importante condividere quante più conoscenze possibile ma allo stesso tempo cercare di supportare con le nostre conoscenze specifiche tutte quelle persone che giustamente di lavoro fanno altro.
Del resto quando per esempio ci dobbiamo rivolgere ad un commercialista non ci presentiamo con il codice tributario in mano: ci fidiamo della sua guida.
Con questo cosa vogliamo dire? Che conoscere la propria pelle è sicuramente un bene ma le persone hanno anche diritto a non studiare costantemente in modo professionale la pelle come facciamo noi e a ricevere comunque una soluzione pensata per loro che le possa aiutare nei loro bisogni specifici.
Non crediamo che il cliente debba fare in autonomia un acquisto personalizzato: pensiamo che sia una forma di rispetto verso il cliente trovare noi la soluzione migliore per quella circostanza specifica e non proporre tutti quei prodotti che al cliente in quel momento potrebbero non essere utili.
C’è un altro aspetto della personalizzazione da tenere in considerazione: ogni specializzazione, letteralmente ogni campo di lavoro umano nasconde una profondità che i non addetti ai lavori non possono neanche immaginare - e questo a nostro parere rende la vita incredibilmente interessante.
Tutti sappiamo che la pizza si fa con farina acqua, lievito, sale, mozzarella, pomodoro, basilico, olio, ecc… eppure i grandi maestri come Francesco Martucci a Caserta, o Michele a Napoli, o Bonci a Roma (e così via) si contano sulle dita di una mano.
Perché gli ingredienti della pizza sono noti a tutti ma le differenze sono infinite.
Quanto deve lievitare un impasto? A che temperatura? Quali sono le variazioni di temperatura all’interno del forno?
Le domande sono infinite e l’insieme delle risposte a queste domande trasforma la pizza che possiamo preparare noi nel forno di casa in quella che può servirci un maestro pizzaiolo (anche a parità di ingredienti).
Da questo punto di vista è molto più semplice rivolgersi alla migliore pizzeria della città per mangiare una buona pizza che provare a rifarla a casa.
Del resto se una pizza buona fosse solo l’insieme di farina + mozzarella + pomodoro non avrebbe senso pagare per andare in pizzeria, basterebbe andare al supermercato a comprare gli ingredienti.
Invece (giustamente) le persone sono disposte a pagare un multiplo del prezzo dei singoli ingredienti per ottenere un risultato che è esponenzialmente più alto.
Questo risultato è garantito in parte dai macchinari che in casa non si possono avere (forni che garantiscono una certa temperatura, celle per la lievitazione e così via) ma soprattutto dalla maestria.
Questa maestria è l’ingrediente magico che non si può trasferire in un “fai da te”.
Questa maestria ci contraddistingue come paese nella capacità di creare eccellenze che si fanno riconoscere in tutto il mondo (la Nutella non è solo nocciole sbriciolate, la Ferrari non è solo ferro e plastiche: tutti e due questi prodotti contengono la mente di un genio).
Tornando alla pelle c’è un ulteriore variante da tenere in considerazione: la pelle cambia.
Cambia per via delle stagioni, per via degli ormoni, per via dell’ambiente…
E una persona che non segua gli sviluppi della pelle costantemente, e che magari non segua solo la sua di pelle ma anche quella di altre persone, difficilmente può conoscere in ogni caso specifico come reagire ad un cambiamento della pelle stessa.
Tirando le somme quello che vogliamo dire con questo articolo è che la curiosità e sempre un bene!
Provare va bene (con testa), leggere fa sempre benissimo, ricercare, testare… questi sono gli ingredienti che creano sommati al tempo ed all’esperienza, la maestria.
Ma dall’altro lato se esistono dei maestri in alcuni campi specifici è bene rivolgersi a loro, imparare da loro, fare domande e seguire il loro esempio.