L’acqua è un ingrediente!

L’acqua è un ingrediente!

Ultimamente sul web sono usciti molti articoli (l’ultimo che abbiamo trovato è visibile al seguente link) che parlano di prodotti solidi o in polvere e il post di oggi è per commentare con una riflessione questi articoli.

Il mondo della skincare (e del make-up) va molto “a mode” quindi capiamo che ci siano momenti in cui tante persone, compresi giornalisti ed Influecer, si “innamorano” di un determinato trend che improvvisamente sembra la pietra filosofale capace di trasformare il piombo in oro.

Alcune mode sono oggettivamente inservibili, nel senso che fanno proprio male alla pelle, altre invece possono avere solidi fondamenti, ma in generale, quando si parla di moda, per come si sviluppa il fenomeno, di solito c’è poco approfondimento, mentre invece a nostro parere è importante approfondire quanto più possibile.

In questo periodo c’è un innamoramento generale per i prodotti secchi/solidi.

Questo è un bene? Dipende.

Nulla è mai bene assoluto o un male totale.

Tutto dipende dalla ricerca fatta a riguardo.

L’acqua è a tutti gli effetti un ingrediente (non a caso è citata nell’Inci).

In cucina, nella preparazione dei cocktail e così via l’acqua è considerata un ingrediente perché, tutti gli altri ingredienti, a contatto con l’acqua, reagiscono.

Quindi quando parliamo di prodotti solidi o in polvere stiamo sostanzialmente parlando di prodotti dai quali, per qualche motivo, è stato deciso di togliere un ingrediente (appunto l’acqua).

La domanda da porsi a questo punto è: la formula del prodotto trae giovamento da questo ingrediente in meno? L’utente finale avrà una formula migliore perché io ho deciso di togliere l’acqua?

Come sempre: dipende.

Attenzione, in questo articolo non vogliamo fare un discorso di merito (meglio con o meglio senza) ma di metodo ( la decisione di togliere l’acqua - o qualsiasi altro ingrediente  a nostro parere dev’essere presa con l’obiettivo di dare una miglioria per l’utente finale).

Alcuni brand hanno dei prodotti in due versioni, quella “con acqua” e quella solida o in polvere e, se hai avuto modo di provare entrambe le versioni, avrai notato che spesso il prodotto finale risulta leggermente diverso nelle due versioni.

Questo perché una formula chimica ha un certo bilanciamento e modificarla togliendo un ingrediente sbilancia la formula che quindi dev’essere ri-bilanciata (volendo andare ancora più a fondo l’acqua stessa è composta da ingredienti, idrogeno, ossigeno, ma entrando troppo nello specifico perderemmo il senso generale della newsletter).

L’acqua è un ingrediente così importante che ci sono intere aziende basate su di essa, e non ci riferiamo solo ad aziende che vendono acqua in bottiglia ma, per esempio, a produttori di birra.

Questo vecchio spot:

Mostra una pubblicità del marchio Coors che in Italia non è molto noto ma in America è un vero e proprio impero della birra (oggi superato da Budweiser) e nello spot si legge “preparata a Golden, Colorado, con acqua delle Rocky Mountains”.


La direzione di Coors ha ritenuto che la purezza dell’acqua delle Rocky Mountains fosse un dato interessante e in grado di dare valore al cliente.


Quindi l’acqua è un ingrediente (e non è tutta uguale) - per inciso, Coors è un’azienda enorme con una dimensione paragonabile ad una catena come Esselunga, il pubblico quindi apprezza e gradisce questa birra, forse non solo ma anche per l’acqua che hanno deciso di utilizzare.

Si potrebbe continuare a parlare di Coors e dell’acqua perché è un argomento molto interessante; Coors infatti non si è limitata a “pescare” l’acqua da una sorgente naturale ma ha costruito un sistema per poterla andare a prelevare in profondità, dove l’acqua si ritiene essere più pura; questa operazione ovviamente è molto costosa ma ci lascia intendere quanto per la direzione di Coors l’acqua sia importante per ottenere una buona birra.

(Purtroppo questa informazione si trova solo in Inglese ma teniamo comunque a condividere la fonte)

Ma gli esempi continuano.

Una breve ricerca mette in evidenza come il prezzo che le persone sono disposte a pagare per l’acqua copra una forbice enorme:

_L’acqua Blues Sant’Antonio ha un prezzo di circa 0,17€/litro

_L’acqua San Pellegrino viene venduta a circa 2,30€/litro_Infine (gli esempi potrebbero andare avanti a lungo) la Liquid Death che in Italia si trova per ora solo d’importazione, ha un costo di circa 1,50-1,80 dollari a lattina da mezzo litro negli Stati Uniti.

Nel caso non la conoscessi Liqui Death è un fenomeno molto interessante perché sta diventando una vera e propria moda negli Stati Uniti pur trattandosi di pura e semplice acqua (anche se ultimamente ne sono uscire alcune versioni aromatizzate) - parlare di Liquid Death però ci porterebbe fuori strada e richiederebbe una newsletter dedicata.

Nota: i prezzi indicati possono variare in base a dove l'acqua viene acquistata (negozio, Amazon, supermercato...).

Potremmo continuare con gli esempi ma il concetto è abbastanza evidente: pur essendo “sempre acqua” ci sono tipi di acqua per cui le persone sono disposte a pagare cifre multiple rispetto alle versioni più economiche (e stiamo parlando di aziende che vendono tanta acqua), forse quindi non si tratta mai “solo di acqua”.

Un altro ambito in cui l’acqua è considerata a tutti gli effetti un ingrediente è quello della preparazione dei cocktail.

In mixologia (l’arte della preparazione dei cocktail) i bartender considerano non solo l’acqua ma addirittura il ghiaccio come un ingrediente e sanno che un ghiaccio con una determinata forma e con una determinata durezza non solo si scioglierà prima o dopo diluendo così il cocktail più lentamente o più in fretta ma influirà sul gusto finale del cocktail (addirittura anche il bicchiere pur non essendo un ingrediente modifica il risultato finale).

C’è un’altra area molto interessante nella quale l’acqua ha un aspetto fondamentale che è quella della distillazione.

Si potrebbe aprire un lunghissimo capitolo perché la distillazione è molto interessante e molto vicina al nostro mondo, infatti l’estrazione degli olii essenziali con cui si producono i profumi avviene spesso per distillazione.

Abbreviando molto possiamo dire che la distillazione è un processo per cui si inserisce in un apposito macchinario (alambicco) un liquido che viene portato a bollore.

Il bollore permette di separare alcuni elementi dagli altri, gli elementi “che bollono prima” infatti si vanno a condensare all’interno dell’alambicco distillandosi.

Esistono molti tipi di distillati ma in generale tanti dei prodotti che in gergo vengono chiamati “super alcolici” sono dei distillati (es. rum, whiskey, ecc).

Cosa succede dopo che un preparato è passato attraverso la distillazione in alambicco?

Prendiamo per esempio un whisky.

Possono succedere due cose:

Nella stragrande maggioranza dei casi il prodotto viene allungato con acqua e messo in botte per l’invecchiamento, prodotti di questo tipo sono in genere per il grande mercato (esistono anche prodotti molto pregiati che seguono questo processo).

Il secondo caso invece riguarda un mercato più di nicchia e più “sofisticato”, per questo tipo di consumatori il whisky viene messo in botte non appena uscito dall’alambicco senza l’aggiunta di acqua; questo whiskey di solito viene chiamato “full proof”.

Ma perché avviene questo? Perché “gli esperti” preferiscono un prodotto non addizionato con acqua?

Proprio perché l’acqua è un ingrediente, quindi mentre per il grande mercato il produttore aggiunge l’acqua nella maniera che preferisce, gli esperti preferiscono invece aggiungere di propria mano l’acqua al loro whisky.

E preferiscono anche scegliere quale acqua usare.

Vengono infatti vendute a caro prezzo acque apposite per assaporare il whisky al meglio perché l’acqua “apre” il sapore del distillato (che quindi reagisce all’acqua, essendo un ingrediente):

Nota: la foto sopra riportata è solo un esempio, non stiamo consigliando l'acquisto di questa acqua che non abbiamo neanche mai testato, vogliamo solo mostrare che esiste un mercato delle "acque da whiskey".

Quello che volevamo trasmettere con questo articolo non è tanto se siano meglio i prodotti “secchi” o i prodotti tradizionali con acqua.

L’obiettivo di questo articolo è solo quello di dire che un prodotto andrebbe scelto sulla base dei benefici che è in grado di apportare e che l’acqua è un ingrediente importante, non snobbiamola!

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