Persone che hanno deciso di non invecchiare

Persone che hanno deciso di non invecchiare

Oggi vogliamo commentare insieme un’articolo (disponibile al seguente link) che parla di un uomo giapponese che ha deciso di fare tutto il possibile per rallentare l’invecchiamento.

Prima piccola premessa: chissà se è tutto vero: ovviamente verificare è praticamente impossibile e, dato che Aki (questo è il nome del protagonista di oggi) ha un profilo X (ex Twitter) abbastanza noto potrebbe essere che la sua storia sia magari non totalmente inventata ma esagerata al fine di attirare traffico/vendite.

La storia si può riassumere velocemente: Aki a 33 anni di età appariva molto più vecchio di quanto in realtà non fosse.

Quell’anno, a causa del suo aspetto, ha subìto due delusioni una in ambito lavorativo ed una in ambito sentimentale.

Ha quindi deciso di reagire cambiando completamente il suo stile di vita, ha chiuso con fumo e alcol, ha iniziato ad andare costantemente in palestra e ha iniziato con skincare per la cura del viso e trapianti di capelli.

Le foto del prima/dopo in effetti sono abbastanza impressionanti e fanno apparire (almeno dalla foto) che Aki sia andato indietro nel tempo.

La sua non è neanche la storia più estrema perché c’è un altra persona che ha deciso di dedicare tutta la sua vita a cercare di scoprire i limiti del corpo umano nel rallentare l’invecchiamento e/o dilatare il tempo biologico.

Bryan Johnson dopo aver fatto fortuna come nel più classico dei racconti americani moderni (apre un’azienda tecnologica poi acquistata da una grande multinazionale ad una cifra esorbitante) ha deciso di investire il suo tempo ed i suoi soldi per scoprire, con le conoscenze di oggi, quanto si riesca a rallentare l’invecchiamento del corpo umano.

Lo stile di vita (se così si può chiamare) di Bryan Johnson non è replicabile (e forse neanche consigliabile) sia per il costo elevato (il suo stile di vita assorbe circa due milioni di dollari ogni anno) che per via della quantità di operazioni che deve svolgere ogni giorno in modo maniacale.

Bryan assume ogni giorno circa 120 integratori, dorme rigorosamente da solo in modo da non interrompere il riposo, segue una lunga routine di esercizi fisici ha una stanza della sua casa dedicata alle analisi, che farebbe invidia ad un vero e proprio ospedale, e così via.

Il punto è che Bryan stesso ammette che la sua è una sfida per cercare di capire quali siano i limiti del corpo umano e per cercare di spingerli un po più in la.

Ci sono sempre piaciuti gli esperimenti (come la Tiktoker che ha testato su di sé il metodo Caveman)  e le persone che si mettono in gioco, non perché pensiamo che si debbano imitare e che si debba sposare al 100% quello che fanno, ma perché possono essere un esempio su dove porti la scelta di una determinata strada.

Poi ognuno di noi rimane libero di trovare la sua giusta via di mezzo.


Come Reinold Messner è stato il primo uomo a scalare il monte Everest senza bombole (non in solitaria ovviamente - cosa assolutamente da NON TENTARE NEANCHE - anche con una montagna molto più bassa, mai andare in quota in solitaria) nel 1978.


Non vuol dire che domani qualcuno di noi andrà a scalare il monte Everest senza bombole, ma ci da la prova che il corpo umano può compiere questa impresa.

Stabilire il “massimo di profondità che il corpo umano può raggiungere” è più complesso perché esistono varie discipline e la differenza è abbastanza tecnica.


A seconda della disciplina che si sceglie i record sono molti, riportando i tre più importanti possiamo ricordare che:

_Alexey Molchanov ha raggiunto nel 2024 i 125 metri di profondità con l’uso delle pinne.


_L’atleta Italiana Alessia Zecchini ha raggiunto proprio quest’anno il record mondiale di profondità con la mono pinna arrivando a 113 metri di profondità.


_Infine Herbert Nitsch ha raggiunto l’incredibile cifra di 253 metri di profondità anche se questo esempio (che conta come record mondiale) esula un po dal messaggio che vogliamo portare noi in quando l’atleta ha accusato dei malori dopo l’impresa.


Ora tutti questi sono casi estremi ma grazie a queste persone sappiamo che il corpo umano ha la possibilità di muoversi senza bombole dagli 8848 metri di altezza dell’Everest ai -100 (e passa) di profondità.

Certo le capacità specifiche per compiere queste imprese non risiedono nella stessa persona, o si è molto bravi a salire o si è molto bravi a scendere, però sappiamo che, non arrivando a questi record, in quanto umani abbiamo la possibilità di muoverci tra queste due fasce di altitudine e profondità.


Allo stesso modo il Aiki e Bryan ci hanno provato quanto sia possibile ritardare l’invecchiamento.


Probabilmente ognuna di queste imprese nasconde una dose di ossessione.

Per arrivare a risultati così estremi sono necessarie una disciplina ferrea, metodo, allenamento costante e anche sicuramente una dose di fortuna (molti purtroppo hanno perso la vita o hanno visto amici perdere la vita provandoci).


Però allo stesso tempo, come sottolineavamo in una newsletter passata, questi esempi ci dimostrano che “tutto si può fare”.

Mentre è facile constatare quanto sia semplice e naturale invecchiare, Aiko e Bryan hanno deciso di non accettare di invecchiare rapidamente e di fare qualcosa a riguardo.

Torniamo un’attimo sul tema della profondità per rimarcare meglio quando i limiti spesso siano solo autoimposti (così fan tutti).

Nel 1976 ben due persone hanno dimostrato che questa fosse una falsa credenza, prima Jacques Mayol la cui immersione però non è stata accettata come un record ufficiale e poi nello stesso anno ancora una volta un Italiano; Enzo Maiorca.

E oggi il campione del mondo ha superato la barriera insuperabile addirittura del 25%!

Con questo cosa vogliamo dire?

Che forse Aiko e Bryan forse sono “solo” degli apripista.

E forse tra una o due generazioni sarà norma accettata che una persona di 50 o 60 anni sia ancora considerata estremamente giovane e che abbia l’aspetto di un venticinquenne.

E dall’altro lato come sempre vogliamo invitare a non credere ai limiti!

Le cose vanno fatte sempre in sicurezza e tutte le persone citate (in ambito sportivo) sono o erano dei professionisti, i rischi ci sono ma tutte queste persone hanno superato mente, fisica e scienza dimostrando a tutti noi che l’umano può fare sempre un po di più!

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